La Biografia, la Tecnica
e la Visione

Daniela Acciarri

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Biografia.

Nata a Cupramarittima (AP), Daniela Acciarri si è formata all’Istituto Statale d’Arte di Fermo conseguendo il diploma in arte dei metalli e dell’oreficeria. Ha poi frequentato l’Accademia di Belle Arti di Macerata , dove si è diplomata nella sezione Pittura ed è stata allieva del maestro Remo Brindisi.

Conseguita l’abilitazione per l’insegnamento nelle discipline arte dei metalli, disegno storia dell’arte, educazione artistica ha insegnato disegno e storia dell’arte presso la scuola Magistrale “Tecla Relucenti” di Ascoli Piceno. Ha avuto diverse esperienze lavorative nel campo dell’orificeria, dell’incisione e degli smalti a fuoco. Fin dal 1973 ha partecipato a molteplici mostre collettive e personali, riscuotendo notevoli consensi. Daniela Acciarri vive e lavora a Cupra Marittima e nel suo atelier d’arte realizza acquerelli e smalti a fuoco su rame. Per l’arte dello smalto il legame arte-tecnica è indissolubile: richiede da un lato rigorosità e precisione, dall’altro estro creativo e un gusto estetico maturato attraverso la conoscenza della storia dell’arte. Tecnica antica, la lavorazione a smalto è quindi molto impegnativa e forse per questo oggi poco usata. Daniela Acciarri è stata titolare della cattedra “Smalti a Fuoco” presso l’Istituto d’Arte Preziotti di Fermo e titolare della cattedra di Storia dell’Arte presso il Liceo delle Scienze Umane di Ripatransone.

Daniela Acciarri.

Mostre Personali e Collettive

1974 – Collettiva Mostra Arte Sacra Galleria Rapari San Benedetto del Tr.
1974 – Collettiva Accademia Belle Arti Macerata
1974 – Estemporanea Cupra Marittima
1974 – Collettiva Comune di Treia (MC)
1975 – Collettiva Morrovalle (MC)
1975 – Collettiva Mostra Arte Sacra Macerata
1976 – Personale Giardino Liberty Cupra Marittima
1976 – Estemporanea Cupra Marittima
1979 – Collettiva Comune Monte Marciano (AN)
1995 – Collettiva “Carta Canta” Civitanova Marche (MC)
2005 – Collettiva “Artisti Docenti” Monturano
2005 – Collettiva “Artisti Docenti” Civitanova Marche
2007 – Collettiva ” Fuori dalla Classe” Cisterne Falconi Fermo
2007 – Personale Comune di Morrovalle Macerata
2007 – Collettiva Mostra Orologi Palazzo dei Priori Fermo
2008 – Collettiva Mostra Orologi Auditorium S.Martino Fermo
2008 – Collettiva” Muse Creative” Palazzo Priori Fermo
2008 – Personale Acquaviva (AP)
2009 – Collettiva ” Villa Vitali” Fermo
2010 – Personale ” Galleria Sassetti” Milano
2010 – Collettiva ” Galleria Marsiglione” Como
2011 – Collettiva “Giorni d’Arte” Carrara
2011 – Esposizione “Galleria l’Artista” Lendinara (Rovigo)
2011 – Collettiva ” Galleria Proponendo ” Forte dei Marmi
2011 – Rassegna Internazionale d’Arte ” Elogio della follia” dal 09 al 26 Settembre
2011 – Galeria “Naschdoch” presso Facoltà Filosofia di Costantino a Nitra – Ottobre
2011 – Nov.2011 Collettiva presso Hotel Carlton Savoy Building, Mostovà ul.c.2,Bratislava.
2012 – Premio città di Porto S’Elpidio.
2012 – Welcome Arte Porto S’Elpidio.
2012 – Biennale d’Arte Contemporanea dal 1 al 30 Aprile 2012 a Alatri-Anagni-Frosinone.
2012 – Premio Internazionale d’Arte ” Perla dell’Adriatico” Grottammare 26 Maggio al 23 Giugno
2012 – Premio Internazionale d’Arte “La Spadarina” Piacenza dal 23 Giugno al 01 Luglio
2012 – Premio Internazionale d’Arte “Città di Montecosaro” dal 08 luglio al 22 Luglio
2012 – 2013 – Mostra Permanente Galleria d’Arte ”La Spadarina” Piacenza dal 01 Settembre al 28 Febbraio
2012 – “Lo scontro tra luce e tenebre ” Galleria Rinascenza Contemporanea, Pescara – dal 06 Ottobre al 06 Novembre
2012 – I cristalli figli della terra ”Rubini” Studio Ambre Italia – Milano (Zona Isola) dal 04 al 29 Dicembre
2013 – Mostra d’arte contemporanea Gli Infiniti Colori dell’Anima, Studio Ambre Milano – dal 7 al 28 Febbraio
2013 – Arte Cremona dal 08 al 11 Febbraio
2013 – Premio Capitolium, Complesso Monumentale della Basili di S.Maria del Popolo, Roma – dal 22 Giugno al 2 Luglio
2013 – Esposizione presso Hotel Olympia Montegrotto Terme
2013 – Esposizione presso Agriturismo Pietra Antica Cupra Marittima (AP)
2013 – Vibe Gallery Nooi The Biscuit Factory Tower Bridge Business Center, Londra – dal 10 al 22 Ottobre
2013 – 2014 – Galleria Sallustiana “Art Todey”, Roma – dal 14 Dicembre al 07 Gennaio
2014 – BAF Bergamo dal 10 al 13 Gennaio
2014 – Arte Cremona dal 15 al 17 Marzo
2014 – Premio Capitolium Galleria Agostiniana, Piazza del Popolo, Roma
2014 – Esposizione presso Ristorante – Hotel Il Gambero di Porto S.Elpidio (FM)
2014 – Esposizione presso Agriturismo Pietra Antica di Cupra Marittima (AP)
2014 – Istituto Europeo diffusione Arte Studio d’Arte M° Paonessa, Roma – dal 14 al 21 Dicembre e dal 5 Gennaio al 12 Febbraio
2016 – Via Margutta – AREA CONTESA, Roma – dal 28 Ottobre al 28 Novembre
2018 – “La Spadarina” Personale, Piacenza – dal 25 febbraio al 11 marzo 2018
2018 – Piccole cisterne – Donne fuori dal comune Collettiva, Fermo – dal 8 al 11 Marzo
2018 – Palazzo Grifalconi e Scuola Grande di S.Teodoro – Pro Biennale presentata da Vittorio Sgarbi – dal 8 al 29 Maggio
2018 – Arte a cura di Vittorio Sgarbi presso palazzo Leti Sansi, Spoleto – dal 30 Giugno al 25 Luglio
2018 – Mondiali dell’Arte con Vittorio Sgarbi, San Pietroburgo e Mosca presso Central Meeting Room – dal 10 al 13 Giugno 2018
2018 – “Essentia” Italian contemporary art exhibition – Italian Cultural Institute Krakov – dal 06 al 26 Novembre
2018 – “Essentia” Tra Spazio e Tempo – Mole Vanvitelliana Ancona Museo Tattile “Omero” – dal 15 al 29 Dicembre
2019 – “Energia Creativa” Palazzo dei Priori – Sala San Rocco dell’Arcidiocesi, Fermo – dal 14 al 28 Settembre
2019 – “Energia Creativa” Cannareggio – Fondamenta San’Andrea 4118, Venezia – dal 06 Settembre al 06 Ottobre
2020 – “ExAequo” l’armonia del molteplice – Casa Cava, Matera – dal 15 al 23 Agosto
2021 – “PARATISSIMA”, TORINO – dal 28 ottobre al 12 dicembre
2021 – “ARTE in NUVOLA”, ROMA FIERE EUR – dall’18 al 21 novembre
2023 – “Energia Creativa. Angolazioni dell’umana Fragilità” – Museo Fondazione” Venanzo Crocetti” ROMA – dall’11 al 25 gennaio
2023 – “Maestri dell’arte contemporanea, dall’idea alla materia – dove Arte e Artigiano cantano ad unisono” – Palazzo dei Priori (Fermo) – dal 10 al 17 giugno
2023/2024 – “Poetica dentro inquietudine e armonia” – Castello della RANCIA, Tolentino (MC) – dal 23 dicembre 2023 al 06 gennaio 2024

 

Biografia.

IL MICROCOSMO DI DANIELA ACCIARRI

Gli assemblaggi informali di Daniela Acciarri fondano il loro fascino nel recupero delle antiche tecniche di lavorazione degli smalti a fuoco e sull’accostamento sapiente di diversi materiali, come il legno con doratura a guazzo in oro zecchino o lastre di ferro alchemicamente trasmutate con gli acidi. Protagonista è quindi la materia che viene forgiata , domata, guidata in un percorso di ricerca estetica che sembra riassumere in sè millenni di storia. Ad un certo punto del procedimento creativo però l’artista sospende il suo intervento, lasciando agire il caso : lo smalto monocromatico durante la cottura acquisisce inaspettate trasformazioni, disegnando sulla superficie piccole galassie. Per gli alchimisti il mondo dei minerali era una sorta di microcosmo che conteneva in sè i segreti dell’universo : così queste opere sembrano possedere l’energia del magma che esce dalle viscere della terra.
Di Daniela Simoni

Tecnica.

PITTURA A FUOCO. UNA TAVOLOZZA DI SMALTI INCANDESCENTI

È raro e quasi fuori dal tempo il recupero che Daniela Acciarri propone di una tecnica antichissima, quella degli smalti a fuoco, prediletti come mezzo artistico nella loro declinazione più pittorica e meno decorativa, evocatrice degli splendori della Scuola di Limoges (XII-XVI secolo). Anacronistico può sembrare l’uso che ne fa, applicato alla riproduzione di capolavori assoluti, quali opere di Carlo Crivelli, Botticelli, Caravaggio, Michelangelo e persino icone bizantine e russe. Ingenuo procedimento di trasposizione/traduzione supportato da un sicuro mestiere frutto di anni d’esperienza e di studio? O si nasconde un senso più profondo nella sua operazione artistica, destinata – non dimentichiamolo – ad un pubblico avvezzo ormai alle forme d’arte più avanzate, ma forse proprio perciò nostalgico di una dimensione spirituale ineludibile dalla natura umana? Non “falsi d’autore”, certamente; ma neppure “copie”, a ben guardare. Filo conduttore è l’irresistibile fascino dell’arte sacra che con la purezza riesce ad innalzarci in una dimensione di bellezza lontana dalla quotidianità. Opere/mediatrici per una contemplazione privata di ciò che è sacro e intangibile, piuttosto, tale e incommensurabile ne sarebbe la comune distanza dal quotidiano vissuto umano. Ad accorciare le distanze provvede la tecnica esecutiva scelta dall’Artista, essenziale al costituirsi globale dell’opera come oggetto di percezione. Solo negli ultimi tempi, infatti, la storiografia artistica ha rivalutato l’aspetto relativo ai materiali e ai procedimenti, svalutazione generata dall’antica concezione dell’arte come attività puramente manuale, in quanto ha a che fare con il trattamento dei materiali e l’uso di strumenti, e ribadita dalla visione idealistica dell’arte come attività dello spirito. I pannelli dell’Acciarri sono finemente lavorati in smalti policromi con tecnica “Limoges”, in dialogo raffinato con l’arte dei metalli presente in episodi di cesello e sbalzo della lamina in rame, e con l’arte dell’oreficeria, nella profusione di oro, argento, gemme e perle nell’intenzione mimetica di rendere veri gioielli e diademi. Se è vero che né le materie preziose – l’oro dei fondi a foglia d’oro, delle pazienti rifiniture e degli ornamenti in argento bagnati in oro zecchino; perle naturali e preziose pietre dure – né la maestria tecnica possono bastare a conferire un’aura di “artisticità” al manufatto, è pur vero che la qualità dell’opera d’arte dipende dal modo di usare quei materiali e quelle tecniche, ossia dalle scelte che rendono concreto il messaggio estetico che l’Artista intende trasmettere. La tecnica artistica diviene allora un mezzo espressivo con cui definire l’immagine, lo stile, il messaggio, funzione del risultato estetico e simbolico che si desidera trasmettere, giacché è la libertà con cui l’Artista sceglie una soluzione anziché un’altra, il modo tutto personale ed originale che ha di interpretare la tecnica scelta ad individuarne lo stile. La tecnica limosina dello smalto dipinto su lastra di rame prevede strati sottili che lasciano trasparire il fondo scuro affinché prenda vita il chiaroscuro; pennellate più dense e coprenti sono riservate agli incarnati di una lucentezza lunare, mentre si procede via via a costruire i valori tonali della pittura con sfumature e mescolanze di colori. Dal canto suo, l’Acciarri preferisce alla pienezza del colore una pennellata veloce e trasparente, diluisce con tocchi veloci e sottili gli smalti traslucidi fino a trasparenze da acquerello, oppure fonde le tonalità in sfumature che paiono bagnate da olio di lino o resine e vernici trasparenti. E pensare che invece lo smalto del colore più o meno ricco o lieve, sgranato o levigato, è il frutto di un difficile equilibrio di temperature e tempi di cottura in forno, poiché gli ossidi colorati si fissano saldamente al metallo attraverso l’incandescenza del fuoco: procedimento di purificazione della materia terrena che in tal modo si avvicina alla purezza e luminosità divina, come polveri impalpabili coagulate dal calore della luce.
Di Nunzio Giustozzi

25 Febbraio – 11 Marzo 2018.

GALLERIA D’ARTE “LA SPADARINA” DI ROSARIO SCRIVANO STRADA AGAZZANA 14, 29122 PIACENZA – MOSTRA DI DANIELA ACCIARRI

Capiterà poche volte a ciascuno di noi piacentini di vedere ed implicitamente di apprezzare opere singolarissime come quelle qui riunite di Daniela Acciarri. Perché questa enfasi in questo incipit? Semplice: l’arte di Acciarri è originale, non esageriamo se diciamo stupenda e – soprattutto – nasce da un assemblaggio materico oggi desueto, un tempo invece fra i più praticati in campo creativo. Si tratta della pittura e degli smalti a fuoco su legno e lastra di metallo, tecnica antichissima che raggiunse l’apogeo nella cosiddetta “Scuola di Limoges” nei secoli cruciali fra XII e XVI secolo. Ma Acciarri – come ogni ottimo artista dovrebbe fare – va oltre: nelle sue composizioni troviamo anche oro zecchino, argento e colori ad olio per integrare e dare quella sensazione di ricchezza e di completezza che ogni manufatto di questo livello deve contenere. Qui alla “Spadarina” espone opere allora atipiche ed un poco démodé per la sensibilità contemporanea abituata o all’assoluta eccentricità o alla raffinatezza estetica spesso fine a sé stessa o alla banale levigatezza formale. Dimostrando una prodigiosa padronanza tecnica maturata in decenni di attività ad alti livelli, Acciarri rivisita tutta la storia dell’iconografia occidentale. I suoi soggetti sono in parte tradizionali, in parte innovativi e sempre e comunque proiettati alla scoperta di una nuova espressività, un nuovo codice di valori, non solo visi e simbolici, ma anche tattili e materici. Le sue opere non hanno e non ricercano un equilibrio canonico, non puntano ad un’astratta razionalità, vivono anzi del proprio organicismo, si esaltano in una declinazione all’apparenza amorfa invero avvolgente. E’ proprio questa misteriosa presenza, questa materia per nulla ossessiva però dirompente nella sua evidente plasticità non più e non solo straniata e straniante, ma in grado di comporre modernissimi puzzle, di forgiare composizioni organicamente vitalissime nella sua folle disarmonia, nella sua cangiante mutevolezza. Le opere esposte sono tratte dalle serie “Origo” ed “Oltre l’orizzonte” e da altre meno note mentre non ci sono né piatti in terracotta né – dove sempre eccelle l’artista ascolana – esempi di arte orafa.
Di Fabio Bianchi

Daniela Acciarri.

ALESSANDRO NICOLETTI COMMENTA DANIELA ACCIARRI

L’estro di Daniela Acciarri intesse di metalli preziosi e di blu trama e ordito dell’esistenza tutta. Due ermeneutiche si abbracciano e si lasciano come un in continuo ondulare: l’appagante contemplazione di visioni naturali, e l’inconoscibile indomabile dei flutti marini, pronti a sommergere quel terzo di terra che lo costeggia. L’immagine che vediamo rimane centrale e non scompare nel suo rimando simbolico: questo la rende godibile certamente in se stessa, eppur il simbolo lo resiste, insiste, non per un significato altrettanto diretto, o da decifrare, ma per la presenza che evoca, non da capire, da carpire, ma da frequentare. Un’opera colla quale passare molto tempo. L’oro brilla per primo quando si accende una candela in un luogo senza luce, l’oro che non è sfarzo, ma gratuità di un dono non necessario. L’oro che cammina sul blu delle acque.
Di Alessandro Nicoletti

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